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02 - Un libro di pietra

Le rocce del Monticino

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L’Appennino Romagnolo, costituito da rocce sedimentarie di prevalente origine marina, è parte di una catena montuosa relativamente “giovane” che si è formata ed innalzata negli ultimi 15 Ma (= milioni di anni).
Nell’area del Monticino, malgrado l’estensione limitata, affiorano le principali unità rocciose della Romagna occidentale.

Formazione Marnoso-arenacea
Originatasi su fondali marini profondi per tutto il Miocene medio-superiore (tra 15 e 8 Ma), rappresenta il substrato geologico di gran parte del “nostro” Appennino ed è costituita da un’enorme pila stratificata di arenarie e marne spessa oltre 3 km.
Peliti eusiniche (Formazione “ghioli di letto”)
Sovrapposte ai termini più recenti della FMA, queste rocce argillose vengono definite eusiniche in quanto simili ai fanghi scuri dei fondali stagnanti del Mar Nero, l’antico Pontus Euxinus.

Formazione Gessoso-solfifera
A partire da circa 6 Ma, durante il cosiddetto Messiniano, il Mediterraneo rimase parzialmente isolato dall’Oceano Atlantico subendo un’intensa evaporazione che favorì la precipitazione di ingenti depositi salini (evaporiti). La “crisi di salinità messiniana” ha lasciato nella Romagna occidentale un’importante traccia rappresentata dalla Vena del Gesso.

Formazione a Colombacci
Il nome piuttosto curioso indica tutti quei sedimenti di ambiente continentale e di transizione che tra 5,5 e 5,3 Ma si depositarono sulle sottostanti evaporiti della Gessoso-solfifera.

Formazione Argille Azzurre
All’inizio del Pliocene (5,3 Ma) la riapertura del collegamento tra Mediterraneo e Oceano Atlantico segnò la fine della “crisi di salinità messiniana”. I sedimenti della FAA ci documentano l’antico fondale fangoso che, per oltre 4 Ma occupò gran parte del cosiddetto “Golfo padano”.

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